Negli ambulatori di odontoiatria del distretto C gli infermieri vengono Utilizzati in mansioni che, per legge, spettano esclusivamente agli assistenti di studio odontoiatrico (aso). A sollevare il caso è Mario Perazzoni, segretario generale della Cisas, che in una lettera inviata ai vertici della Asl di Viterbo denuncia l’abuso di professione in corso e il mancato rispetto delle normative vigenti.
Infermieri negli ambulatori come assistenti odontoiatrici
“Dal 2018, solo chi possiede l’attestato di Assistente di Studio Odontoiatrico (ASO) può svolgere queste funzioni”, afferma Perazzoni. “Tuttavia, negli ambulatori pubblici e accreditati si continuano a utilizzare infermieri privi del titolo necessario.” Questa situazione è in contrasto con il Dpcm del 9 febbraio 2018, che ha istituito la figura dell’ASO, definendo chiaramente requisiti e competenze. Perazzoni sottolinea che la normativa richiede che l’ASO abbia conseguito un attestato attraverso un corso di formazione specifico. “L’ASO,” si legge nel documento…è l’operatore che assiste l’odontoiatra durante le prestazioni cliniche, prepara l’ambiente e lo strumentario, accoglie i pazienti e si occupa della gestione della segreteria e dei rapporti con i fornitori”
Perazzoni sottolinea che la situazione attuale costituisce una doppia violazione.
Nonostante le disposizioni in vigore, negli ambulatori odontoiatrici pubblici e accreditati continuano a essere impiegati infermieri in ruoli riservati per legge agli ASO. “Il problema,” sottolinea il segretario della Cisas, “non riguarda solo coloro che svolgono queste mansioni, ma anche chi consente loro di farlo, infrangendo le normative.”
Perazzoni mette in evidenza che la situazione attuale costituisce una doppia violazione: da un lato, si tratta di un abuso di professione da parte degli infermieri; dall’altro, una responsabilità diretta dei direttori sanitari e delle coordinatrici infermieristiche, che continuano a ignorare le leggi. “Ci si chiede,” scrive, “se i dirigenti siano consapevoli di queste regole.”E se lo sono, perché non intervengano”.
Il problema ha radici profonde
Secondo la Cisas, il problema ha radici profonde. La figura dell’aso è stata definita dopo anni di lavoro, dal 2011 al 2017, attraverso un percorso di revisione e confronto che ha coinvolto i ministeri della Salute, del Lavoro, dell’Economia e delle Finanze, insieme all’Ordine dei medici. “Nonostante ciò – aggiunge – si è trascurato un passaggio cruciale: prevedere corsi di riqualificazione per chi, pur appartenendo a professioni normate, avrebbe voluto ricoprire il ruolo di assistente di studio odontoiatrico”