Non è un inno all’inchiesta che sconfisse Tangentopoli. E nemmeno una consacrazione del la celebre frase pronunciata da Ponzio Pilato. “Le mani Pulite” sono una buona pratica che può garantire Igiene e sicurezza nei luoghi di cura. E proprio oggi, il 5 maggio è la giornata internazionale del lavaggio delle mani promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità: serve a ricordare l’importanza della corretta igiene delle mani, nella prevenzione delle infezioni trasmissibili in ambiente ospedaliero e di cura.
GIORNATA VOLUTA DALL’OMS 10 ANNI FA
In particolare, quest’anno, l’iniziativa è dedicata alle cure sicure in chirurgia, come richiamato espressamente nel titolo scelto dall’Oms: “See your hand – hand hygiene supports safe surgical care”.
Nel 2016, ricorrono i 10 anni della campagna dell’Oms “Save lives: clean yor hands”, “Salvate vite, lavatevi le mani”, nata allo scopo di mettere a punto un piano d’azione per promuovere l’igiene delle mani nei luoghi di cura, non solo per il personale sanitario, ma anche per i pazienti e per i visitatori.
L’area aretina della Asl ottenne l’attestazione e l’accreditamento su questa buona pratica già nel 2008 da parte della apposita commissione regionale.
“La sicurezza del paziente – spiegano i sanitari della Gestione del rischio clinico – è un valore fondante per ogni sistema sanitario, ma riuscire a garantirla, per ogni individuo in ogni momento del percorso di cura, non è sempre facile, data la complessità delle organizzazioni sanitarie stesse e le interazioni che i pazienti hanno con il personale, con gli altri degenti, con i parenti e i visitatori. Il nostro obiettivo è lavorare affinché la diffusione delle pratiche sicure, a partire dalla fondamentale igiene delle mani che sono uno dei principali veicoli di infezione, porti ad una ulteriore diminuzione delle infezioni contratte in ambito ospedaliero.
È necessario, quindi, che tutti coloro che a vario titolo si occupano dei pazienti, compresi familiari e visitatori, pongano la massima attenzione e la massima cura ad una corretta ed efficace igiene delle mani”.
GUARDARE ALLA SICUREZZA DEL PAZIENTE
E’ quindi chiaro che la sicurezza del paziente è un valore importante per un sistema sanitario, ma riuscire a garantirla per ciascuna persona in ogni momento di cura non è sempre facile data la complessità delle organizzazioni sanitarie. Inoltre, le infezioni correlate all’assistenza sono un problema spesso non riconosciuto ma presente; si tratta di un problema che può tuttavia essere in molti caso prevenuto con la progressiva diffusione di pratiche sicure.
Sulla base delle indicazioni della letteratura e degli studi effettuati in questi anni, si stima che in Italia dal 5 all’8% dei pazienti ricoverati contragga un’infezione ospedaliera.
Per secoli, il lavaggio delle mani con acqua e sapone è stato considerato una misura di igiene personale, mentre la connessione con la trasmissione delle malattie è stata stabilita solo negli ultimi 200 anni. Alla metà del 1800 gli studi di Ignaz Semmelweis, a Vienna, stabilirono che le infezioni contratte in ospedale, che ora sappiamo essere causate da agenti infettivi, venivano trasmesse attraverso le mani del personale sanitario. In questo settore l’igiene delle mani è stata riconosciuta come importante misura di prevenzione e controllo in grado di ridurre significativamente l’entità della trasmissione delle malattie infettive. E’ però necessario sottolineare come tutte le persone che si occupano a vario titolo del paziente, compresi familiari e visitatori, debbano porre l’attenzione e la cura necessarie per una corretta ed efficace igiene delle mani.
PERCHE’ IL 5 MAGGIO
Infine, una curiosità, l’Oms ha scelto come data il 5 maggio, il quinto giorno del quinto mese dell’anno, per ricordare i cinque momenti fondamentali per l’igiene delle mani nelle attività sanitarie e assistenziali, per il personale e tutti coloro che assistono i pazienti: 1) prima del contatto con il paziente; 2) prima di una manovra asettica; 3) dopo l’esposizione a un liquido biologico; 4) dopo il contatto con il paziente; 5) dopo il contatto con ciò che è intorno al paziente.