Giornata internazionale dell’infermiere, Mangiacavalli:
Il 12 maggio quest’anno deve assumere un significato in più. Quello dell’affermazione del ruolo e della funzione dell’infermiere in un sistema-salute caratterizzato dalla ricerca di un’appropriatezza sempre maggiore, guidata però spesso non dalla risposta clinica e gestionale ai bisogni dei pazienti, ma dalla necessità di razionalizzare una spesa che non sembra ormai più destinata ad aumentare davvero, nel rispetto del progresso scientifico e tecnologico.
A questo gli infermieri devono aggiungere la necessità di affermare, proclamare con chiarezza e difendere la loro immagine, assediata da situazioni e fatti di cronaca che con essa non hanno nulla a che fare, ma che la mascherano e la nascondono dietro a un velo che offusca gli occhi di chi dovrebbe guardare all’infermiere come la soluzione dei suoi problemi di salute.
La nostra professione non deve cercare più una difesa strenua da accuse e attacchi che non la riguardano neppure. La nostra professione è l’immagine del modello futuro dell’assistenza che guarda alle condizioni epidemiologiche della popolazione e al soddisfacimento reale dei suoi bisogni, soprattutto di quelli nuovi, legati all’età, alla cronicità e alla non autosufficienza. La nostra professione deve curare la sua crescita dal punto di vista clinico e organizzativo, l’affermazione delle sue peculiarità da quelle più generaliste a quelle specialistiche, deve difendere l’unico principio che la caratterizza: il prendersi cura.
Per questo il 12 maggio di quest’anno deve essere il trampolino verso la realizzazione di quello skill mix di cui molti parlano da anni e che è nei fatti e nell’evoluzione dei modelli di assistenza, ma che ancora non decolla in modo chiaro.
Deve rappresentare l’affermazione della nostra professione perché i cittadini e i pazienti sappiano, così come dice lo slogan adottato dalla Federazione nazionale, che gli infermieri non li abbandonano mai.
Fin qui l’attività è stata intensissima e non abbiamo lasciato indietro nessuna tessera della crescita professionale, mantenendo già gran parte delle promesse fatte al momento dell’insediamento del nuovo Comitato centrale.
Tra queste, è delle ultime ore l’annuncio dell’avvio del tavolo sull’infermieristica al ministero della Salute (VEDI), in cui si discuteranno e organizzeranno elementi importanti per la professione, quali linee guida per l’assistenza residenziale, sugli standard ospedalieri/territoriali di riferimento per le dotazioni organiche, per la gestione delle risorse con prescrizioni. E ancora linee di indirizzo per l’appropriato utilizzo di risorse umane, gli ambiti di competenza avanzata e le aree di prescrittività infermieristica, percorsi di studio degli infermieri e dei modelli formativi utilizzabili; sviluppo dell’attività di ricerca infermieristica; elaborazione di proposte per l’individuazione delle competenze degli infermieri specialisti e tanto altro ancora.
Tutto questo e ciò che abbiamo fatto, i traguardi che abbiamo raggiunto e quelli verso cui siamo proiettati non sono però il frutto del lavoro di pochi: sono il risultato del lavoro e della fiducia nella nostra professione di tutti, noi e voi uniti.
Per questo sul trampolino non manca e non deve mancare nessuno per quel balzo avanti che premierà ancora una volta l’immagine e la professionalità infermieristica: dal più giovane al più anziano di noi, dai disoccupati e sottoccupati a chi ha trovato lavoro all’estero o ricopre incarichi anche di alta dirigenza nelle strutture del Ssn, da chi opera in contesti diversi da quelli del Servizio sanitario nazionale, siano essi di libera professione, nel sistema socio-assistenziale e in ambiti operativi anche difficili come quelli degli infermieri delle Forze armate e della Polizia, impegnati nella doppia difesa del cittadino dal punto di vista della sua salute e della sua sicurezza e integrità.
La strada non è in discesa. Ma non sono gli ostacoli endogeni ed esogeni alla professione che ci fermeranno. E questa più che una promessa è un impegno che noi prendiamo verso tutti gli infermieri e che chiediamo a tutti gli infermieri di prendere con noi verso i cittadini, verso i propri colleghi, verso tutte le professioni che ci sono al fianco nella nostra opera quotidiana, verso chi attacca la nostra professione in modo improprio e spesso anche subdolo proprio per paura della sua crescita, perché comprenda bene che non si può fermare il futuro e che il futuro siamo anche noi.
Per questo dobbiamo far sentire sempre più la nostra voce nella definizione dell’assistenza e nel rispetto dei bisogni dei pazienti, ma anche nelle decisioni sulle politiche del personale e in tutte le scelte in materia di salute.
E se oggi è la giornata internazionale dell’infermiere, celebrata in tutto il mondo per riconoscere il valore della nostra professione, i primi a credere in tutto questo dobbiamo essere noi, proprio perché la nostra professione, arrivata fin qui, non smetta mai di crescere. E noi con lei.
Auguri a tutti dalla Federazione nazionale Ipasvi!
Barbara Mangiacavalli
Presidente Federazione dei Collegi Ipasvi
IPASVI.IT