Per il Segretario Generale Carbone “con l’apporto convinto delle Regioni (il Tavolo convocato per il prossimo 25 maggio) è un ottimo presupposto perché possa apportare un importante, qualificante e discontinuo della professione infermieristica all’attuazione concreta delle scelte strategiche del Patto per la Salute.”
18 MAG – “Ottima notizia la convocazione per il prossimo 25 maggio del Tavolo tecnico per la professione infermieristica istituito dal Sottosegretario di Stato alla Salute dr. Vito De Filippo”. Afferma in una nota Giuseppe Carbone Segretario Generale della FIALS che sottolinea: “Pensavamo che ormai il Ministero della Salute fosse ridiventato il Ministero dei soli medici: infatti da tempo gli incontri e le trattative solo riservate ai sindacati medici ed alla FNOMCEO mentre per i sindacati del comparto ed alle rappresentanze professionali di oltre 650.000 laureati sanitari (infermieri, fisioterapisti, tecnici sanitari etc) nessuna convocazione”.
“Non solo ma per il veto ingiustificato e veterocorporativo della maggioranza dei sindacati medici il Ministro Lorenzin – denuncia il Segretario Generale della FIALS – non ha ancora inviato alla Conferenza Stato Regioni, nonostante la richiesta reiterata ed unanime di tutte le Regioni, la proposta di Accordo Stato-Regioni per l’implementazione delle competenze avanzate e specialistiche già concordate per infermieri e tecnici sanitari di radiologia medica”.
“Per lo stesso esercizio di veto – ricorda ancora Carbone – non si è ancora convocata la Cabina di regia di regolazione dell’attività professionale in sanità tra Stato, regioni e sindacati, dopo aver scomodato addirittura la Conferenza Stato Regioni per approvarla solennemente nel novembre 2014! Convocazione mancata che ha impedito ed impedisce alle rappresentanze sindacali e professionali di oltre un milione di professionisti ed operatori di svolgere il riconosciuto diritto di partecipare all’elaborazione, monitoraggio e verifica delle scelte di politica sanitaria, diritto che è un valore aggiunto per l’efficienza e l’efficacia dei risultati attesi non certamente una concessione neoconsociativa”.
Così come sulla vicenda delle linee guida radiologica Carbone evidenzia: “Si sono ascoltate solo le ragioni della rappresentanza medica da parte del Ministero della Salute, ignorando con arroganza quelle della rappresentanza della professione di tecnico sanitario di radiologia medica, nonostante che siano state condivise non solo dai sindacati del comparto ma soprattutto dalle Regioni che in questo caso hanno denunciato un esproprio delle loro competenze, come riconosciuto dalla magistratura amministrativa”.
“Finalmente – evidenzia però Carbone – si inizia ad invertire la tendenza e si da vita ad un organismo tecnico del Ministero della Salute con la partecipazione di esperti designati dalle Regioni, dai Sindacati, dalla Federazione dei Collegi IPASVI…con il quale la professione infermieristica con il proprio sapere scientifico e professionale contribuirà alla attività di programmazione sanitaria e sociosanitaria”.
Purtroppo per Carbone “questa inversione di tendenza riguarda solo la componente infermieristica che, comunque da sola costituisce la maggioranza qualificata del personale sanitario, escluso quello medico”.
“Ci auguriamo – ribadisce – che la sensibilità politica del Sottosegretario De Filippo individui forme di partecipazione anche per le altre professioni, del resto come la storia recente insegna. “l’infermiere liberando se stesso libera le altre professioni”.
La FIALS “è consapevole che la nuova normativa nazionale e regionale sino al recente Patto per la Salute affidi alla professione infermieristica un ruolo da protagonista, consono al ruolo conquistato di professione sanitaria autonoma: dalla gestione diretta dei letti negli ospedali per intensità di cura, ai reparti ed ospedali di comunità a gestione infermieristica, alle nuove competenze avanzate in particolare nell’emergenza, al nuovo assetto delle cure primarie nella quale il ruolo dell’infermiere sarà centrale per attuarla e non solo con il modello che si sta estendo dell’infermiere di famiglia”.
Per queste motivazioni la FIALS “con i suoi esperti, espressione qualificata della professione infermieristica, intende partecipare a questa innovativa iniziativa di partecipazione che riprende il cammino avviato dal Ministro Turco durante il Governo Prodi 2,con il Comitato ministeriale delle scienze infermieristiche, interrotto senza motivazione logica da parte del successivo Governo”.
Carbone ricorda poi come “il campo di attività di questo Tavolo tecnico è già stato delineato ampio dal Sottosegretario De Filippo investendo tutto lo spettro di attività della professione infermieristica nel SSN; in particolare noi proporremo le seguenti priorità:
– Elaborazione della proposta di quali competenze avanzate e specialistiche possano svolgere gli infermieri e quali contenuti formativi teorici e pratici per essere abilitate ad esercitarle per essere in grado di proporle come allegato al prossimo CCNL, affinché esista una impostazione nazionale ed unificante di come si attua questa centrale e strategica innovazione nell’organizzazione del lavoro in sanità;
– Individuazione del corretto rapporto funzionale tra infermiere ed operatore sociosanitario per evitare lo svilupparsi di esercizio reciproco di improprie funzioni di competenza dell’altro profilo professionale;
– Elaborazione di un modello uniforme valido in tutto il SSN di Unità operativa complessa di Servizio infermieristico;
– Questione della docenza infermieristica, rilancio e rafforzamento della specificità della formazione universitaria dell’infermieristica”.
“L’alta serietà e lo spessore dell’iniziativa promossa dal Sottosegretario De Filippo, con l’apporto convinto delle Regioni, è un ottimo presupposto – conclude il Segretario Generale della FIALS – perché possa apportare un importante, qualificante e discontinuo della professione infermieristica all’attuazione concreta delle scelte strategiche del Patto per la Salute