Si chiama Udi, unità di degenza infermieristica, e segna l’avvio ufficiale della riconversione dell’ospedale frentano, “che non è una cattedrale nel deserto” ha precisato il Governatore Frattura presenziando all’inaugurazione oggi 20 dicembre con i vertici Asrem. Si tratta di un’area di cure “a bassa intensità clinica” con 40 posti letto, gestito da personale infermieristico. L’obiettivo è ridurre le giornate di degenza inappropriata, risparmiare e offrire un servizio all’avanguardia. Attivato anche l’ambulatorio per i pazienti che hanno necessità di interventi infermieristici, come la terapia iniettiva, la gestione delle medicazioni e la fornitura di materiale sanitario.
Larino. E’ la prima esperienza regionale, nella sanità, affidata direttamente agli infermieri. Una Unità a Degenza infermieristica gestito da infermieri 24 ore su 24 per andare incontro ai bisogni dei pazienti che hanno bisogno di cure cosiddette “a bassa intensità” perché non si trovano in condizioni critiche e necessitano di una assistenza costante ma non per forza del medico.
Al Vietri di Larino, ospedale riconvertito come da Piani Operativi, ha aperto ufficialmente la nuova area infermieristica, che si aggiunge alla Residenza sanitaria Assistenziale (per anziani) con due moduli da 40 posti letto complessivamente. «Un nuovo passo nella riqualificazione della rete ospedaliera: entriamo nel vivo del processo di riorganizzazione e dimostriamo che l’ospedale di Larino non è una cattedrale nel deserto, come qualcuno vuole far credere» ha detto il Governatore Paolo Frattura, che oggi pomeriggio – 20 dicembre – ha presenziato alla inaugurazione del reparto, per cure “a bassa intensità clinica di tipo intermedio con posti letto funzionali gestito da personale infermieristico”.
L’obiettivo primario di questo “nuovo contenitore” è allargare l’offerta sanitaria del territorio e risparmiare, evitando degenze e ricoveri spesso inappropriati nei reparti tradizionali, che costano migliaia di euro al giorno per la malmessa sanità pubblica, obbligata a fare i conti e tagli conseguenziali. «In linea con la riprogrammazione prevista nel piano operativo e precisamente con la riconversione degli ospedali di Larino e Venafro, si inserisce questa nuova modalità di gestione dei pazienti destinata a quanti sono affetti da malattie cronico-degenerative in fase non acuta e con esigenze diversificate, che in passato afferivano alla “normale” degenza ospedaliera».
Attivato anche l’ambulatorio infermieristico per i pazienti che hanno necessità di fare iniezioni, di essere medicati, di andare a prendere materiale sanitario. «Così – ha aggiunto Frattura – rispondiamo con efficienza alle nuove esigenze della nostra sanità», che dopo la riconversione di Larino registra anche quella di Venafro, dove l’area infermieristica sarà aperta nelle prossime ore.
Secondo il direttore generale dell’Azienda sanitaria regionale del Molise Gennaro Sosto «la volontà tracciata con i piani operativi e in continuità con il disegno avviato dalle precedenti direzioni generali, è stata quella di dare un completamento all’offerta sanitaria, con strutture territoriali che prevedono l’attivazione di posti letto a gestione infermieristica, complementari rispetto ai posti letto di natura prettamente ospedaliera. La scommessa è proprio quella di creare questa integrazione ».
Presenti al taglio del nastro anche il direttore generale della Salute della Regione Molise Marinella D’Innocenzo, il direttore amministrativo Antonio Forciniti, il sindaco di Larino Vincenzo Notarangelo, il vice sindaco Assunta D’Ermes, il Maggiore dei carabinieri Raffaele Iacuzio e il direttore del Distretto sanitario di zona Giovanni Giorgetta, fiducioso «che entro febbraio tutto il pacchetto che riguarda la riconversione di Larino sarà sicuramente finito.