Continue aggressioni, organici sottodimensionati, e l’attesa di un piano di riordino degli ospedali, che “taglia” oltre 150 poltrone da primari, e sblocca le assunzioni di personale.
L’annuncio è arrivato proprio nei giorni in cui a Roma l’assessore alla salute Gucciardi illustrava al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin la nuova rete ospedaliera siciliana.
“Il quadro drammatico dello stato di disagio ed angoscia in cui versa la classe medica di Sicilia”, è stato anche al centro del congresso “CISL medici Federazione territoriale Palermo-Trapani”, che si è concluso con la riconferma di Cosimo Chiarello a segretario.
La preoccupazione per la situazione attuale si somma all’ansia per il rischio che ci possano essere nuovi ritardi nell’immissione in servizio di infermieri, ostetrici e personale di supporto negli ospedali. Pe questo il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche è in “rivolta”.
A Messina il prossimo 21 marzo prenderanno il via una serie di manifestazioni pacifiche di protesta che si espanderanno in tutte le province siciliane. “La manifestazione si chiamerà “NurSind Capital City” – spiega Osvaldo Barba, dirigente nazionale Nursind – puntiamo molto su iniziative itineranti previste, i problemi insoluti legati all’esercizio della professione infermieristica devono essere conosciuti e, se possibile, dibattuti con la cittadinanza. L’infermiere – prosegue – è il catalizzatore di quelli che sono i bisogni dell’utente rapportati all’organizzazione del lavoro, molto spesso inesistente per gli organici sottodimensionati degli ospedali. Le aggressioni cui molto spesso sono vittime gli infermieri, altro non sono che il risultato di una politica sanitaria nazionale e regionale che produce come unico risultato uno stallo organizzativo-procedurale pericolosissimo”.
Parole durissime, a cui fanno eco quelle di Francesco Frittitta, coordinatore regionale del Nursind Sicilia. “Con l’approvazione dei nuovi Lea, livelli essenziali di assistenza – ha affermato – l’unica cosa di cui non si è tenuto conto sono le risorse umane e professionali, chiediamo si proceda con l’immissione in servizio di infermieri, ostetrici e personale di supporto, ulteriori rallentamenti rischiano di far collassare la sanità siciliana”