Il collegio Ipasvi contro la decisione dell’Ordine così scrive Repubblica.it, che ha sospeso il direttore dell’Ausl per aver avallato le ambulanze senza camici bianchi
13 Marzo, 2017
BOLOGNA – E’ “l’ennesimo attacco” al 118 bolognese, quello dell’ordine dei Medici che ha sospeso per sei mesi il direttore sanitario dell’Ausl Angelo Fioritti, per aver “istigato l’esercizio abusivo della professione medica”. E non solo “preoccupa” per le conseguenze sulla qualità del servizio, ma è una scelta “in dispregio delle decisioni della Regione Emilia-Romagna”.
Anche Barbara Mangiacavalli, presidente nazionale della federazione nazionale dei collegi degli infermieri Ipasvi, interviene oggi sulla decisione dell’Ordine “di sanzionare con la sospensione qualunque medico, qualunque ruolo esso svolga, che renda possibile la presenza sui mezzi di soccorso di infermieri, sia pure in stretto collegamento e in rete con i medici del 118”. Per Mangiacavalli questa è la dimostrazione che “i toni sono davvero preoccupanti per la programmazione e la gestione della sanità regionale e per la qualità del servizio erogato, finora ad altissimi livelli”. L’Ordine, infatti, si muove “in dispregio della delibera dell’Emilia-Romagna che ha stabilito la possibilità d’impiego degli infermieri in funzioni sanitarie “avanzate” nell’emergenza-urgenza, con protocolli estremamente dettagliati, senza invasioni di campo rispetto alle competenze dei medici, ai quali spetta l’ultima parola nel caso in cui si presentassero interventi complessi o con margini di dubbio”.
Secondo l’Ordine bolognese, l’attività degli infermieri è svolta in violazione del codice deontologico medico. Ma per Mangiacavalli, “questo è solo l’ultimo della serie di interventi rivolti a minare il soccorso 118 che invece si trova nel pieno rispetto delle norme regionali e nazionali e che riscuote grande apprezzamento nei cittadini”. Ecco perché “nel manifestare piena solidarietà a Fioritti, la federazione Ipasvi esprime grande preoccupazione, perché viene messa in discussione la professionalità degli infermieri e l’organizzazione dell’emergenza sanitaria regionale. Riteniamo che sia il momento di un intervento a largo raggio delle istituzioni: ogni ordine è sovrano nelle sue scelte, ma è anche vero che è ormai in ballo la carriera e in buon nome di professionisti per ragioni davvero lontane dalla loro reale professionalità”.
Sull’episodio dice la sua anche Cittadinanzattiva Emilia-Romagna, che si scaglia contro “la decisione politica e anacronistica” dell’Ordine. l’attività di vigilanza da parte degli organi, chiarisce il segretario regionale Anna baldini, “è sacrosanta e va esercitata. ma chiediamo che la verifica sia fatta nel modo migliore”.