L’infermiere non è lavoro usurante, l’OSS sì: novità dell’atto sul riconoscimento
L’infermiere è un lavoro usurante ma l’emendamento per riconoscerlo vale solo per gli OSS. A che punto è il riconoscimento?
l’emendamento che avrebbe previsto l’estensione del riconoscimento anche agli infermieri è caduto nel dimenticatoio e per ora sono tutelati solo gli OSS.
La proposta è stata presentata dall’On. Patrizia Maestri nel febbraio dello scorso anno alla undicesima Commissione Lavoro Pubblico, tuttavia, l’atto non ha superato il rinvio e l’iter parlamentare si è interrotto, fermandosi alla risoluzione n° 07/00934.
Le mansioni usuranti permetterebbero agli infermieri di avere requisiti di accesso facilitati per la pensione, nonché un miglior riconoscimento della loro professionalità, ma occorre che il provvedimento di estensione continui il suo corso e venga approvato.
Vediamo in cosa consiste la categoria di lavoro usurante e perché solo OSS ne fanno parte secondo l’On.
L’infermiere secondo lOn. non è considerato un lavoro usurante, a differenza degli Operatori Socio Sanitari (OSS) che invece rientrerebbero nella categoria. Ciò che ne consegue è negare la possibilità di accedere alla pensione anticipata a tutti gli infermieri impiegati nella Sanità italiana.
Il lavoro usurante, infatti, permette un accesso facilitato alla pensione a tutti i lavoratori cui viene riconosciuto di svolgere mansioni “pesanti”, nonché di beneficiare di un anticipo sui tempi,
Nel testo dell’emendamento proposto dall’onorevole si legge che gli OSS non posseggono una definizione specifica di compiti e questo porta ad essere impegnati in reparti pericolosi, oppure addetti a mansioni di eccessiva responsabilità. Questo richiede una tutela aggiuntiva rispetto agli infermieri, che invece sono protetti da un codice deontologico e da una legge specifica.