L’uomo, un 40enne pesarese, è accusato di tentato omicidio. Il questore: “Un caso gravissimo” Stava per sferrare il colpo di katana sulla testa di un infermiere di trentant’anni. Solo perché gli aveva chiesto che cosa volesse al pronto soccorso di Pesaro alle 23 con un katana in mano. L’infermiere è ancora vivo perché un poliziotto della volante, chiamata poco prima per la presenza di questo sconosciuto armato di spada tra le corsie del pronto soccorso, è riuscito ad avventarsi sul pazzo e ad immobilizzarlo.
Ora l’aggressore, 45 anni, cuoco, originario della Campania, a Pesaro da molto tempo, è in carcere per tentato omicidio. Tutto è nato da una lite in zona mare avvenuta ieri sera intorno alle 22, che ha visto coinvolti sia il cuoco che un’altra persona. Se le sono date per motivi loro, ma poi sembrava finita lì. Uno dei due è andato al pronto soccorso per farsi medicare mentre il 45enne, di cui non è stato fatto il nome, è andato a casa a prendere uno dei suoi katana per dirigersi verso l’ospedale a cercare il contendente.
Ha fatto così irruzione nel reparto emergenza aprendo porte e ambulatori brandendo la spada. Un’infermiera ha chiamato il portiere e il 113. Il primo lo ha colpito con una testata cercando anche di fargli male col katana (il portiere si è difeso con un’asta della flebo), per poi continuare la sua folle caccia trovandosi di fronte ad un infermiere di 30 anni che ha parato dei colpi ma che sarebbe stato colpito alla testa se non fossero intervenuti gli agenti nel preciso momento in cui partiva il fendente che poteva rivelarsi mortale. Il questore Lauriola stamane in conferenza stampa ha parlato di “un caso gravissimo che non si è trasformato in tragedia per il coraggio e la professionalità dei suoi uomini”.
A casa del 45enne, la polizia ha trovato altre due spade. Sequestrate. Lunedì ci sarà la convalida dell’arresto