Correva l’anno 2010 quando il Consiglio Universitario Nazionale italiano (C.U.N.) presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in una sua mozione, del 22 giugno, metteva in evidenza che per “Master” si intende la traduzione letterale di “Laurea Magistrale” e, quindi, i corsi italiani fino ad allora definiti “Master di 1° e di 2° livello” altro non sono che «Corsi universitari di alta formazione scientifica e/o professionale» da non confondersi con la formazione magistrale.
Il corso di “master italiano”, meglio definito dal C.U.N. quale Corso di Alta Formazione, a differenza dei “Master” europei e come meglio specificato dal Q.T.I. (Quadro dei Titoli Italiani) non ha ordinamento didattico nazionale ed il titolo è rilasciato sotto la responsabilità autonoma del singolo istituto.
Piu’ di qualcuno potrebbe domandarsi cosa possa comportare tutto cio’… Ebbene, stando alla scelta miope dell’Italia di aderire al Patto di Bologna conferendo ai titoli di laurea il valore minimo, in termini di crediti formativi, previsto dall’accordo (180 ECTS – crediti formativi europei), con l’acquisizione delle cosiddette “competenze avanzate”, mediante frequenza di un Corso di Alta formazione da 60 ECTS, non vengono raggiunti i 300 ECTS della formazione magistrale conferiti ai possessori di Master europei.
Al fine di poter consentire agli Infermieri il raggiungimento dei 300 ECTS, in Italia, a seguito della tanto discussa riforma universitaria 3+2, è stato istituito il “corso di laurea magistrale in scienze infermieristiche ed ostetriche”, il quale, peraltro, non trova alcun corrispettivo europeo!
La lungimirante dirigenza dell’ infermieristica spagnola, preso atto di quanto sopra ed al fine di evitare il mancato riconoscimento delle competenze avanzate degli infermieri spagnoli nel contesto europeo, in linea con le direttive del Patto di Bologna, ha deciso di istituire i corsi di Laurea quadriennali in infermieristica (che conferiscono 240 ECTS) e mediate Master da 60 ECTS (stavolta da considerare vere e proprie Lauree Magistrali nello spazio UE) ha consentito il raggiungimento dei fantomatici 300 ECTS dell’Infermieristica magistrale e specialistica.
Tale situazione dovrebbe far riflettere gli infermieri italiani, non tanto perchè con il conseguimento del cosiddetto Master di 1° livello (60 ECTS) raggiungerebbero solamente 240 ECTS (equivalenti alla laurea quadriennale degli infermieri spagnoli privi di competenze avanzate) ma soprattutto perche’ l’infermiere spagnolo, avendo 240 ECTS, qualora volesse conseguire il Master in Italia, raggiungerebbe i 300 ECTS del cosiddetto infermiere magistralista italiano..
Preso atto che il livello di formazione e’ direttamente correlato al numero ECTS conseguiti, la questione succitata e’ veramente il paradosso dei paradossi: con i “master italiani” gli infermieri spagnoli raggiungono la formazione magistrale mentre gli infermieri italiani, conseguendo il medesimo master, raggiungono a malapena i crediti universitari europei dell’infermiere generalista spagnolo!