Assunzioni in sanità, Consulta boccia norma Regione Puglia
Le assunzioni a tenpo determinato e senza concorso di personale sanitario sono incostituzionali. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale accogliendo un ricorso del presidente del Consiglio dei Ministri contro una legge della Regione Puglia.
In particolare i giudici hanno dichiarato l’illegittimità costituzionale dei comma 4, 5 e 6 dell’articolo 53 della legge di stabilità del febbraio 2016, nella parte in cui prevede l’assunzione per un anno di personale delle Asl già precedente adibito a servizio di assistenza domiciliare integrata (ADI), riabilitazione e integrazione scolastica.
Secondo il Governo tali norme “sarebbero costituzionalmente illegittime, sia per violazione del principio del concorso pubblico, sia per invasione della competenza statale in materia di ordinamento civile”. Secondo la Regione Puglia, al contrario, le norme impugnate “non introdurrebbero una nuova forma di assunzione alle dipendenze della Pubblica Amministrazione in assenza di procedure concorsuali selettive, ma si limiterebbero a mantenere lo status quo, al fine di soddisfare le esigenze assistenziali”. I giudici della Consulta hanno dato ragione al Governo bocciando la legge pugliese: agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede solo mediante concorso'”. La Corte spiega, quindi, che “trattandosi di servizi assistenziali stabili, che l’amministrazione ha l’obbligo di fornire, la Regione non avrebbe dovuto prevedere la chiamata in servizio ‘diretta’, con contratti annuali rinnovabili, ma seguire le ordinarie procedure di assunzione.
Nursenews.eu
Alfio stiro