Sicilia: Numerosi ricorsi dei precari ,sono a rischio nullità le assunzioni.
Ecco cosa accade nella sanità siciliana dove la salute dei lavoratori e della comunità è sempre precaria.
la segreteria regionale del sindacato Cimo punta l’indice contro presunti errori nelle procedure seguite da alcune aziende sanitarie, che avrebbero utilizzato graduatorie scadute.
Da qui i ricorsi e il rischio di invalidare le immissioni in servizio effettuate le scorse settimane.
Purtroppo le agognate assunzioni nella Sanità siciliana a causa delle
troppe direttive hanno creato tanta confusione scatenando la guerra dei poveri.
Infatti,dopo l’ultima direttiva sulle assunzioni inviata dall’assessorato alla Salute ai vertici di Asp ed ospedali siciliani,
rischia di confondere le amministrazioni, tant’è che appaiono già i primi ricorsi al Tar da parte di coloro- e sono tanti- tra dirigenti medici e sanitari, e il personale del comparto, che continuano con il loro sudore a garantire i LEA soprattutto nell’emergenza/urgenza.
Anche il sindacato, Anaao Assomed Sicilia scrive: «La nuova rete ospedaliera, frutto a questo punto più di mediazioni politiche che di corrette analisi dei reali bisogni dei territori, vede la vigile attenzione di questa sigla sindacale, che nell’ultimo periodo ha concesso una tregua solo perché erano state garantite procedure di reclutamento chiare ed osservanti delle regole sottese dalle norme quadro».
Il sindacato paventa «il rischio di una guerra tra “poveri” e prima che i ricorsi ai tribunali amministrativi si moltiplichino, chiediamo all’assessore Gucciardi l’immediata convocazione di un tavolo tecnico nella cornice della Conferenza ex art. 6, alla presenza dei direttori generali e dei commissari per una “road Map” delle procedure di reclutamento che preservi tutti dalle lungaggini determinate dalle “sospensive” dei tribunali amministrativi».
D’altronde se l’assessore con la circolare del 6 ottobre sollecita le aziende alla puntuale collaborazione, condividendo graduatorie e procedure, in questi giorni siamo testimoni- si guardi al recente scontro tra Policlinico di Messina e Bonino Pulejo- che questi tavoli interaziendali non hanno funzionato nella applicazione del DM 70.
Non hanno sbloccato nessun concorso, limitandosi a nomine primariali e allo scorrimento di graduatorie concorsuali vecchie di anni.
Ed ecco a mio avviso il tasto dolente:
le procedure di stabilizzazione dei precari sono ferme ai nastri di partenza e non sono state indette nemmeno procedure concorsuali ordinarie e, prima di queste, i relativi bandi di mobilità che per legge devono assolutamente precederle. Giustamente a causa dei ricorsi dei medici e infermieri precari sono a rischio numerose assunzioni portate a termine nelle scorse settimane da Asp ed ospedali siciliani.
Il sindacato Cimo sottolinea: «All’assessore Baldo Gucciardi abbiamo segnalato i nostri dubbi sulla legittimità di alcune procedure messe in atto in alcune Aziende Sanitarie e chiesto il perché del mancato avvio delle procedure di stabilizzazione previste dalla normativa vigente, in ultimo dal cosiddetto Decreto Madia approvato a giugno 2017».
Secondo il sindacato ed io sono d’accordo con loro «le gravissime criticità delle Aziende Sanitarie, con un personale medico e infermieristico ormai ridotto al lumicino, hanno indotto in errore alcuni direttori generali che oltre a scorrere le vecchie graduatorie concorsuali hanno attinto da graduatorie di mobilità scadute da anni, con assunzioni a tempo indeterminato che rischiano di essere impugnate e dichiarate nulle.
Negli ultimi giorni regna il caos e nella nostra amata Sicilia ogni Aspetto sta adottando un sistema di reclutamento del personale diverso.
Da anni lotto il precariato storico perché perdere oggi il posto di lavoro per questi sanitari che sono ormai alla soglia dei 50 anni di età con figli all’università e famiglia da sfamare diventerebbe un grave problema sociale.
«I precari rischiano di vedersi scippare il diritto alla stabilizzazione.
Molti tra loro stanno presentando i primi ricorsi al Giudice del Lavoro. Potrebbero essere la prima ondata di quella che rischia di diventare una marea di contenziosi che non fanno assolutamente bene al già “precario” sistema di salute regionale dove a causa della carenze cronica d’organico di medici, infermieri e la quasi inesistenza di figure di supporto come
gli OSS mette già a serio rischio sia la salute dei lavoratori che della comunità, perché il rischio da stress da lavoro correlato “bornout” e il rischio clinico sono aumentati vertiginosamente.
Spero si proceda subito alla stabilizzazione dei medici e degli infermieri
applicando il Decreto Madia che in proposito non ha fatto che estendere i termini del preesistente normativa in materia (Legge di Stabilità 2016 art. 1 comma 543), ma ad oggi non c’è stato alcun riscontro.
Da anni sostengo che la salute non può attendere le elezioni regionali e da anni dall’assessorato regionale alla salute si parla di assunzioni.
In altre Regioni, come la Puglia vengono bandite ed espletate le procedure concorsuali di stabilizzazione dei medici e infermieri a tempo determinato che abbiano i requisiti di Legge (anzianità di servizio a tempo determnato di almeno 3 anni anche non continuativi negli ultimi 5, maturata al momento del bando concorsuale. «Perché in Puglia sì e in Sicilia no? Cosa si aspetta ancora?
Io ho le mie risposte, voi?
Infine chiedo al ministro della salute che vigili sulla sanità pubblica e privata siciliana perché noi abbiamo lo stesso diritto di avere una sanità efficace ed efficiente come il resto dell’Italia.
Di: Amato Angelo
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