La legislazione ha creato due distinti figure: chi pensa alla pompa ad infusione e chi pensa al pannolone; non è possibile pretendere tutte e due le cose dalla medesima persona!
Ne và della dignità del lavoratore ma ancor più della dignità del paziente.
Non vi è dubbio che l’analisi di questa documentazione dimostra che l’infermiere è indaffarato a cambiare pannoloni, somministrare farmaci, svuotare pappagalli, chiamare il medico, fare la doccia al paziente, monitorare i parametri vitali, mettere la padella, intervenire nell’urgenza medica, cambiare la biancheria, mettere le flebo; cioè è indaffarato a confondere il pulito con lo sporco, le attività intellettuali con quelle manovali, come se fosse il factotum dell’ospedale.
Tutto questo crea malumore, illegalità, disservizi e forti disagi.
Obbligare il personale ausiliario a svolgere le proprie mansioni non comporta impegni di spesa per l’amministrazione perché questo personale già viene retribuito per svolgere assistenza diretta, il problema è che nessuno ha interesse a farglielo fare, neppure i sindacati e la Federazione IP.AS.VI. che ci rappresentano.
Considerati questi fatti, si ricordi che: “la professionalità si autoalimenta nell’esercizio costante della professione e nell’aggiornamento insito nella stessa” – Cass., Lav., 7 luglio 2001 n. 9228.
L’amministrazione non deve scherzare con questo problema.
COINA
Redazione NurseNews. Eu