L’Arma dei Carabinieti in Regione e all’Ordine
Il braccio di ferro tra l’Ordine dei medici e la Regione sul caso delle ambulanze senza medici a bordo, culminato con la clamorosa radiazione dell’assessore Sergio Venturi, finisce in Procura. Non c’è ancora un fascicolo, se non conoscitivo, ma un embrione d’inchiesta che punta a fare chiarezza su una vicenda delicata che sta facendo parecchio clamore. Ieri mattina il procuratore capo Giuseppe Amato ha mandato i carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo negli uffici dell’assessorato della Sanità e dell’Ordine dei medici.
Gli investigatori avevano in mano una delega esplorativa per acquisire in viale Aldo Moro tutta la documentazione che ha portato alla famosa delibera del 2016 che ha in sostanza revisionato parte della procedura d’emergenza del 118, una scelta politica costata il massimo provvedimento disciplinare all’assessore Venturi (ma nel mirino dell’Ordine erano finiti altri nove medici, alcuni ai più alti vertici dei Dipartimenti sanitari). Subito dopo i carabinieri hanno bussato in via Zaccherini Alvisi, sede dell’Ordine dei medici, per farsi consegnare le carte del procedimento disciplinare a carico di Venturi, cioè l’intera istruttoria e i lavori della commissione, e di tutti gli altri medici sanzionati finora.
La decisione
La decisione di approfondire il caso è stata presa d’iniziativa dal procuratore Amato e al momento non è possibile dire dove potrebbe portare l’accertamento delegato ai carabinieri. Difficile però pensare che alla Procura interessino, in assenza di criticità tali da arrecare pregiudizio ai cittadini, le ragioni di quella che Venturi ha difeso come una scelta politica della Regione sul sistema del 118 e, come tale, assunta da lui in quella veste. Naturalmente si verificherà se rispetto al servizio d’emergenza ci siano stati passaggi meritevoli di approfondimento e come è regolata la disciplina in altre regioni. Ma, a quanto pare, è l’altro fronte quello che andrà maggiormente scandagliato, cioè l’operato dell’Ordine presieduto da Giancarlo Pizza. Occorrerà verificare se i procedimenti disciplinari possano aver integrato un eccesso di potere, un abuso in altri termini, non un mero vizio di legittimità che in quanto tale chiamerebbe in causa il Tar e non certo la Procura ordinaria.
Il sottosegretario
La vicenda è complessa e forse potrebbe non bastare la sola ricognizione della documentazione. Se così fosse il procuratore potrebbe decidere di sentire tutti i protagonisti di una contrapposizione talmente aspra che ha travalicato i confini regionali: in primis l’assessore Venturi e naturalmente il presidente Pizza. Al momento siamo in una fase del tutto preliminare ma è chiaro che l’interesse della Procura sia stato salutato come una buona notizia in viale Aldo Moro, dove il fronte contro il presidente Pizza è compatto e intorno al quale si sono coagulate altre posizioni, politiche e del mondo sanitario, che hanno per lo meno isolato l’Ordine dei medici e quindi Pizza, arrivato ormai al quinto mandato consecutivo. Lo stesso ministero della Sanità sta seguendo con qualche apprensione la vicenda e ieri sul il sottosegretario Luca Coletto della Lega ha bocciato il provvedimento del presidente Pizza che, tra l’altro, è stato convocato dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici dopo una richiesta di chiarimenti in tal senso dell’assessore Venturi. La questione ha avuto ovviamente anche risvolti politici finendo ad esempio per creare una divisione all’interno del Movimento Cinque Stelle che prima ha attaccato a testa bassa chiedendo le dimissioni di Venturi, per poi arrivare a mettere in discussione la decisione dell’Ordine come ha fatto ieri l’altro la capogruppo in Regione
Fonte
Corriere della sera