il governatore si affida a un post Facebook ed entra a gamba tesa, difendendo pienamente il lavoro dell’assessore Borsellino. “Voglio ricordare il gioco pirandelliano di coloro che hanno aggredito incessantemente la Borsellino, che oggi si travestono da agnelli. Quando deciderò di rendere pubbliche le ragioni del contrasto con taluni gruppi di potere, tutto diventerà chiaro”.
01 LUG – Dopo l’arresto del suo medico personale e le possibili dimissioni dell’assessore Lucia Borsellino, il governatore Rosario Crocetta replica alle polemiche di queste ore affidandosi a un lungo post pubblicato su Facebook. “Niente e nessun commento strumentale può incrinare il grande lavoro di risanamento della sanità che abbiamo fatto in due anni con Lucia Borsellino. E i dati – sottolinea – parlano chiaro, con i grandi risparmi effettuati, con il taglio degli sprechi, con le denunce delle truffe di centinaia di milioni di euro sui farmaci, sulle gare truccate e i risparmi conseguenti; con nomine di manager sfuggite alle lottizzazioni politiche – per carità qualche pecora nera si può sempre inserire! – con la revoca di quell’assicurazione milionaria di 155 milioni risparmiandone 125, con l’azione costante di monitoraggio in corso che sta mettendo in piedi un sistema sanitario, senza fare mai sconti a nessuno”.
Una rivendicazione piena e rabbiosa di tutto il suo operato, ricordando che “nel 2014 per la prima volta dopo diversi anni la sanità siciliana è rientrata all’interno dei parametri di normalità previsti dal Ministero della Salute, nel 2013 e nel 2104 abbiamo avuto bilanci in attivo, realizzando quella svolta qualitativa necessaria richiesta i da anni dal Governo nazionale”.
Crocetta è quindi intenzionato a proseguire a pieno ritmo il proprio mandato, senza farsi condizionare dalle dure polemiche di queste ore. “Sono in corso investimenti importanti per migliorare le strutture e – garantisce – c’è una lotta continua contro il malaffare”. Difende senza mezzi termini l’assessore Borsellino. “Gli attacchi di questi anni non sono tollerabili e mi hanno ferito profondamente. Voglio ricordare la strumentalizzazione di vicende come quella dell’Humanitas, del caso della piccola Nicole e l’ultima che è quella recente di Villa Sofia, che riguarda comportamenti singoli e non del governo. E voglio ricordare il gioco pirandelliano di coloro che hanno aggredito incessantemente la Borsellino, che oggi si travestono da agnelli. Quando deciderò a rendere pubbliche le ragioni del contrasto con taluni gruppi di potere, tutto diventerà chiaro. Non l’ho fatto perché alcune vicende sono al vaglio della magistratura e non voglio strumentalizzarle politicamente”.
“Il sistema del malaffare della sanità – aggiunge – che ha gestito, con sprechi, con servizi affidati in modo diretto, con trattative private o negoziate, con le proroghe infinite, ha subito un durissimo colpo laddove prevediamo, nei contratti dei manager, che i direttori generali e quei dirigenti che perseguano tali modalità di affidamento possano essere licenziati. Nulla è più come prima”.
Il governatore ribadisce quindi che in sanità “ è in atto una vera e propria rivoluzione, non si possono strumentalizzare singoli fatti che riguardano singole persone, per negare il grande lavoro che si sta facendo e il contrasto agli interessi illeciti che vi sono stati nel sistema di interessi.Nessuno strumentalizzi, quindi, fatti che non sono riconducibili né all’assessorato né al governo. Il nostro lavoro continuerà nel governo o nella società, nonostante che in tanti, consapevolmente o inconsapevolmente, tentano di mettere in discussione il primo governo – eccettuate alcune brevissime esperienze come quella di Mattarella – che dal ’46 in poi ha avviato una lotta senza precedenti all’interno al sistema mafioso che si è insidiato all’interno della Regione siciliana”.
Insomma Crocetta ritiene di essere coinvolto in una vera e propria lotta che “per quel che mi riguarda, non ci fermerà, di fronte a nulla. Sono di lunga resistenza e nessuno riuscirà a piegarmi fino a quando riterrò che esistono i margini per portare dall’interno dell’amministrazione regionale tale battaglia. Io sono un combattente e i combattenti possono perdere alcune battaglie, ma non rinunciano a vincere la guerra, dall’interno o dall’esterno. Niente e nulla mi faranno desistere dal difendere la Sicilia dal malaffare”.
Anche nella vicenda del suo medico personale, fa notare, “emerge un presidente che non è coinvolto da interessi personali. Non si arrabbino, lor signori, ma a me non interessano né potere né soldi e questa è la coerenza che mi rende forte.E questa mia forza la metto a disposizione della Sicilia per salvarla dal baratro nel quale la si è trascinata, quello stesso baratro nel quale la vorrebbero ricacciare in tanti. In nome delle lobby dei tanti affari siciliani. Sono stato sindaco, sono presidente della Regione e non possiedo né alberghi, né aziende, né autolinee, né battelli, né ville, né tantomeno cliniche”.
fonte Quotidianosanita.it