. CALTANISSETTA. Non reggono le accuse a carico di un paramedico sospettato di essersi spacciato per ginecologo. Il verdetto di non colpevolezza lo mette in carniere un infermiere professionale dell’ospedale Sant’Elia che, con alcune partorienti, si sarebbe finto medico specialista. Così per il sessantatreenne Leonardo M. (difeso dall’avvocato Walter Tesauro) processato dal giudice Giuseppina Figliola per l’ipotesi di sostituzione di persona ed esercizio abusivo della professione.
Ieri è stato assolto perché “il fatto non sussiste” come sollecitato dalla difesa. Di contro l’accusa – la requisitoria nel maggio scorso è stata del pm Ines Termini – ne aveva chiesto la condanna a sei mesi, così come e la parte civile, ovvero la giovane Jessica B. (assistita dall’avvocato Salvatore Tona). È stata la sola tra coloro che secondo la tesi dei magistrati sarebbero finite nella rete del finto medico. Lei che, alla fine, ha deciso di andare fino in fondo chiedendo e ottenendo di costituirsi parte civile nel dibattimento